Un medico padovano viene mandato per conto dell’INPS a Chioggia per una visita fiscale a un lavoratore che risulta in malattia, e che invece rientra proprio in quel momento in ciabatte e costume. Viene aggredito, insultato, minacciato di morte, inseguito. Gli viene dato del “negro di merda”. Seid era nato in Etiopia e si era trasferito in Italia da piccolo; aveva giocato nelle giovanili di Inter e Milan. Nel 2019 in un suo testo diceva: «Sguardi schifati per il colore della mia pelle». E Seid si suicida. I genitori gridano: «Il gesto estremo di nostro figlio non deriva da episodi di razzismo». Ma il sospetto rimane. Il sociologo Stefano Allievi, anche giornalista e scrittore, commentando gli episodi, con un suo articolo ci sprona: «Serve uno scatto di civiltà». In quale senso, glielo chiediamo.