Sono stati svelati i contorni di una mega inchiesta internazionale: proverebbe che diversi paesi hanno spiato per anni giornalisti, avvocati, politici e attivisti per i diritti umani, hackerando i loro cellulari grazie a uno spyware, un software militare, israeliano. Le attività di spionaggio sarebbero state rese possibili tramite “l’abuso diffuso e continuo” di un programma di nome Pegasus, venduto dalla società di sorveglianza israeliana NSO Group, che consente di estrarre dagli smartphone foto, messaggi, e-mail e dati, ma anche di registrare chiamate e far partire il microfono all’insaputa del proprietario. A rivelarlo, dopo una fuga di notizie, è stata un’indagine coordinata da 16 testate internazionali secondo cui dal 2016 a oggi sono oltre 50mila i numeri di telefono identificati come quelli di ‘persone di interesse’ dai clienti di NSO. Qua serve un esperto in cybersicurezza come Nicola Mugnato, che torna così ai nostri microfoni.