L’ articolo 9 del decreto legge sulle “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali”, approvato dal Consiglio dei ministri, istituisce la “certificazione verde”, detta anche «green pass», per partecipare a determinati eventi o per spostarsi in Europa, che lo ha approvato, o tra regioni che fossero di colore rosso o arancione. La domanda è: è legittimo, dato che il Governo non ha consultato l’Autorità Garante per la protezione dei dati sul decreto legge con cui ha introdotto il green pass? La rivolgiamo a Ginevra Cerrina Feroni, vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, una vera autorità in materia.